Pochi giorni dopo l’uscita della lista dei 30 nomi dei big che parteciperanno a Sanremo 2025 è già chiaro che dietro al festival più atteso dell’anno c’è un grande studio commerciale.
Già, perché Sanremo è Sanremo, ma è innanzitutto Marketing, branding, comunicazione, vendita, una macchina dal potere troppo grande per non essere sfruttata al massimo.
E la sua potenza comunicativa è evidente già adesso, che il festival non è nemmeno iniziato. Basta dare un’occhiata ai nomi dei selezionati.
Perché Sanremo è innanzitutto Marketing
Probabilmente uno dei motivi per cui ci piace così tanto Sanremo è che spesso riesce nell’opera di restituire una fotografia musicale di chi siamo e cosa viviamo come cultura e come società. Ecco perché molti dei nomi che sono spuntati fuori quest’anno non ci sorprendono affatto.
La scelta di Fedez e Tony Effe, ad esempio, dopo il dissing che ha fatto tremare l’Italia per settimane, appare quasi scontata. L’opportunità di generare ancora più hype sfruttando un evento che ha avuto una portata clamorosa sui social è troppo ghiotta per non essere colta. Tanto che c’è chi si chiede se il botta e risposta tra i due rapper sia stato addirittura preparato a tavolino per annunciare la partecipazione a Sanremo 2025 (e già tra settembre e ottobre diversi utenti avanzavano questa ipotesi).
E così, quest’anno il festival si guadagnerà il consenso di una fetta di pubblico che fin ora non era ancora stato in grado di attrarre, in particolare la fascia più giovane della Generazione Z e la Gen Alpha (ovvero i nati dal 2010 in poi).
Abbiamo davanti a noi un Sanremo sempre più social. Come abbiamo visto, infatti, questi media ormai non fanno più da semplice cassa di risonanza per un programma così importante. Al contrario, oggi i media digitali sono veri e propri strumenti di social listening. Hanno il loro peso nella scelta di chi portare in televisione per lo show più importante del 2025.
I social rendono possibile ascoltare il pubblico, captare trend in fase di sviluppo e cavalcare l’onda di fenomeni virali. È il caso di Serena Brancale che quest’estate ha spopolato con il suo brano in dialetto barese, ma anche per lo stesso Achille Lauro (che quest’anno ritorna al festival) il suo “Ci son cascato di nuovo” è diventato un iconico tormentone su TikTok.
La televisione, che per anni ha segnato il dominio completo della medialità italiana, oggi avrebbe ben poche speranze di comunicare con i giovani senza il supporto del digitale.
Cosa ci aspettiamo da Sanremo 2025
Da questa edizione di Sanremo ci aspettiamo tantissimo di quello che viene chiamato buzz, ovvero la discussione, la chiacchiera, negli ambienti digitali.
Già la lista dei cantanti in gara ha fatto discutere moltissimo. Ogni anno Sanremo si impegna per mettere d’accordo generazioni differenti, finendo apparentemente per scontentare tutti. Ma che sia anche questa una strategia per alimentare il passaparola? Come diceva qualcuno: “non esiste cattiva pubblicità, purché se ne parli…”
E a tal proposito, infatti, nascono già le prime critiche alla direzione artistica non appena Carlo Conti annuncia il divieto di canzoni dalle note politiche. Una scelta che sta facendo discutere: è inevitabile non pensare a una (non tanto velata) forma di censura.
Ad ogni modo, per chi studia e ama il Marketing, Sanremo è sempre occasione di riflessioni. E per noi che oltre alla comunicazione amiamo anche la musica, sarà una vera e propria “settimana santa” ricca di divertimento ma anche di emozione e di studio.
Tra meme, pubblicità dal budget milionario e inevitabili critiche che da sempre accompagnano tutte le edizioni, siamo pronti a farci sorprendere da Sanremo 2025.