Sanremo 2025

Sanremo 2025, la prima serata: tutte le esibizioni sul palco dell’Ariston

Il Festival di Sanremo 2025 ha preso il via con una serata ricca di emozioni e grande musica. Carlo Conti ha aperto le danze accogliendo i sue due amici sul palco dell’Ariston: Antonella Clerici e Gerry Scotti. Due co-conduttori che hanno guidato uno spettacolo uno e irripetibile. La Clerici ha sconvolto tutti con i suoi look brillanti e sensuali, mentre Gerry Scotti ha coinvolto tutti con la sua energia e simpatia. Presentati uno dopo l’altro, i 29 artisti hanno mostrato al pubblico, in mondo visione, le loro canzoni in una batteria che non ha lesinato tempo. Carlo Conti si è mostrato per la “macchina da guerra” che è sempre stato, chiudendo questa prima serata perfettamente in regola con la scaletta prefissata.

Ecco un riepilogo dettagliato di tutte le esibizioni della prima serata.

Irama – “Lentamente”
A dare il via alla competizione è stato Irama con Lentamente, un brano che conferma il suo stile inconfondibile tra pop e sonorità contemporanee. Un cantautore che si è vestito di spalline e armatura, quasi nei panni di una male-version di Lady Oscar. Tolta la giacca, però, ha regalato punti al Fantasanremo con la sua “scapezzolata”.

Coma_Cose – “Cuoricini”

Il duo milanese ha portato sul palco Cuoricini: una canzone che, col suo sapore nostalgico e le melodie avvolgenti, ci riporta un po’ nel sound degli anni ‘80. Un brano che sentiremo fino alla nausea durante la stagione estiva, ma che si colloca perfettamente a pochi giorni da San Valentino. Una celebrazione dell’amore, ancora una volta, che suggella sul palco dell’Ariston il loro recente matrimonio.

Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”

Ritorno atteso per Simone Cristicchi, che ha emozionato il pubblico con un testo poetico e una melodia intensa. Il suo brano non si concentra solo sul suo vissuto, ma permette l’ascoltatore di impossessarsi delle sue parole. Non importa il concetto di malattia in senso lato, ma quel profondo sentimento di cura e di protezione che si nutre per chi ci ha dato la vita. Una madre che diventa quella di tutti, cullandoci in un lento e commuovente naufragare.

Marcella Bella – “Pelle diamante”

La voce inconfondibile di Marcella Bella ha dato vita a Pelle diamante, un pezzo che mescola tradizione e modernità. Nulla di nuovo, effettivamente, quanto più una sorta di “Pazza di me” 2.0. La canzone che ogni ragazza potrà mettere nelle proprie storie Instagram per poter ricordare al mondo quanto carattere abbia.

Achille Lauro – “Incoscienti giovani”

Lauro stupisce più nella ricercatezza del suo look, che col suo brano. Incoscienti giovani manca della solita verve a cui il cantante ci ha abituati. Manca la sua irriverenza nonostante racconti di questo bruciante sentimento che è l’amore. Possiamo dire… “Amore Disperato” aveva una marcia in più.

Giorgia – “La cura per me”

Giorgia si conferma ancora una delle voci più amate della musica italiana, ma alla canzone è come se mancasse qualcosa. Siamo sicuri che il pubblico sia rimasto incantanto da La cura per me perché, che piaccia o meno, rimane un brano intenso e raffinato.

Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”

Testo ironico e tagliente per Willie Peyote, che con Grazie ma no grazie ha confermato il suo stile diretto e senza filtri.

Super ospite: Jovanotti

Alle 22.27, l’Ariston si è infiammato con Jovanotti, che ha proposto un medley dei suoi più grandi successi:

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
I love you baby
Fuori onda
A te
Un mondo a parte

Un’esibizione che ha fatto ballare e cantare tutto il teatro e sala stampa. La conferma di quanto siano intramontabili i suoi pezzi e inarrestabile la sua energia.

Rose Villain – “Fuorilegge”

Rose Villain ha portato sul palco Fuorilegge, un brano dal sound internazionale che fonde pop e urban. La cassa non è addritta e il ritmo è quasi orientaleggiante esattamente come i suoi passi durante l’esibizione.

Olly – “Balorda nostalgia”

Con Balorda nostalgia, Olly ha raccontato il contrasto tra ricordi e presente con il suo stile inconfondibile. Un brano che commuove e stringe la bocca dello stomaco. Inutile dire che potrebbe essere tranquillamente uno dei nostri preferiti.

Elodie – “Dimenticarsi alle 7”

Performance sensuale e grintosa per Elodie, che con Dimenticarsi alle 7 ha infiammato il pubblico. Forse, però, ci sta un po’ troppo abituando alle sue canzoni e ci si poteva aspettare qualcosa di un po’ più “tonico”.

Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”

La scena rap è stata rappresentata da Shablo, Guè, Joshua e Tormento, che hanno portato La mia parola, un pezzo ricco di groove. Il ritmo è ben presente e il divertimento dei tre artisti è stato tangibile anche in conferenza stampa.

Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”

Un toccante ritorno sul palco per Massimo Ranieri, che ha emozionato tutti con Tra le mani un cuore. Dei partecipanti al festival, in molti, dovrebbero sognare di avere una voce come quella di Ranieri, ma il pezzo è stantio e fin troppo retrò.

Tony Effe – “Damme ’na mano”

Tony Effe ha portato un brano energico e ritmato, con le sue tipiche influenze urban. Il che vuol dire tutto e niente allo stesso tempo. Un’esibizione che lo ha fatto sembrare direttamente uscito dal Padrino che, però, non gli ha dato effettivamente modo di “cantare”.

Serena Brancale – “Anema e core”

Melodia e sentimento nella performance di Serena Brancale con Anema e core. L’artista polistrumentista, ancora una volta, porta con sé il suo dialetto. Un’esibizione esplosiva che ha coinvolto tutto il pubblico presente.

Brunori Sas – “L’albero delle noci”

Brunori Sas ha emozionato con L’albero delle noci, un pezzo dal forte impatto emotivo. Anche se, dobbiamo ammetterlo, il testo ci ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca.

Modà – “Non ti dimentico”

Un brano che richiama le grandi ballate dei Modà, con un testo intenso e appassionato. Una cosa, però, va detta: da buon Aquario, Chicco ha portato una canzone rappresentante il suo segno. E, ammettiamolo, certe storie devono finire al di la di tutto.

Clara – “Febbre”

Clara ha sorpreso con Febbre, un brano dalle sonorità moderne e accattivanti. Il suo look non è passato inosservato e la sua confidence nel calcare quel palco è stata ampiamente ripagata dalla sua performance.

Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”

Performance ricca di personalità per Lucio Corsi con Volevo essere un duro. Un’espressione commuovente su come imparare ad accettare se stessi e i propri limiti.

Fedez – “Battito”

Fedez ha portato Battito, un pezzo che mescola rap e pop, con un testo diretto. La sua emozione era tangibile sul palco dell’Ariston. Le sue mani tremavano mentre teneva il microfono, ma al termine della sua esibizione si è aperto in un sincero sorriso.

Bresh – “La tana del granchio”

Sonorità fresche e ritmi coinvolgenti per La tana del granchio di Bresh. Un sound che ci porta sull’isola dei pirati, pronti per solcare i mari dei nostri sentimenti.

Sarah Toscano – “Amarcord”

Sarah Toscano ha emozionato con Amarcord, un brano intenso e profondo.

Joan Thiele – “Eco”

Sonorità sofisticate e raffinate per Joan Thiele con Eco. Peccato che parte del testo non sia perfettamente comprensibile. Il sound ci porta quasi all’interno di brani come “Bang Bang”, come se ci trovassimo all’interno di una pellicola tarantiniana.

Rocco Hunt – “Mille vote ancora”

A chiudere la gara è stato Rocco Hunt che, col suo brano, porta con sé una verità ancora dura e tangibile. La sua Napoli, la sua terra e i dissidi che continuano a caratterizzarla. Elementi che, in qualità di padre, lo preoccupano.

La classifica randomica, formata dal voto della stampa, ha visto premiati:

  • Simone Cristicchi
  • Achille Lauro
  • Giorgia
  • Brunori Sas
  • Lucio Corsi

Appuntamento quindi a tra poco con la seconda serata del Festival di Sanremo 2025

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