Rkomi torna dopo l’esperienza nel 2022 con “Insuperabile”. Il brano che porta quest’anno si intitola “Il ritmo delle cose”, una riflessione introspettiva sulla velocità e la superficialità che permeano i rapporti contemporanei.
Uno dei meriti di questo pezzo è sicuramente il fatto che sia tra i pochi a distinguersi nel tema trattato. In un Sanremo che ci ha parlato tanto (e forse troppo) di amore, “Il ritmo delle cose” esplora invece un lato diverso delle relazioni, anche di quelle romantiche.
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È l’inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
Da una parte emerge una percezione di estrema rapidità nei rapporti umani, una rapidità che porta i legami a bruciarsi in un attimo senza permetterci di condividere nulla di veramente autentico. Dall’altra, come il cantante stesso ha dichiarato, il brano è un invito ad abbracciare anche il caos e a trovare il proprio ritmo in tutti gli aspetti della vita. “Il ritmo delle cose” viaggia su questo doppio binario.
Il sound del brano si muove tra il rap e l’urban, con qualche inflessione pop che lo rende più digeribile per il pubblico medio di Sanremo. Il ritmo sicuramente trasporta e dà l’idea di quella velocità irrefrenabile che è anche il tema della canzone.
C’è chi questo brano l’ha duramente criticato soprattutto per la dizione di Rkomi. In effetti, non possiamo che confermare che, senza testo alla mano, sarebbe stato un po’ difficile comprenderne appieno il significato al primissimo ascolto. Tuttavia, questo stile canoro rappresenta pur sempre la tipica inflessione di Rkomi, che ci gioca scherzosamente anche diventando un po’ un meme.
Nel complesso, possiamo affermare che questo pezzo è in linea con lo stile e la lirica di Rkomi. Molto particolare è notare che la versione de “Il ritmo delle cose” pubblicata sulle piattaforme di streaming risulta differente da quella che abbiamo sentito all’Ariston. Come ha dichiarato l’artista stesso, questo effetto è consapevolmente voluto. Ritiene infatti che in un album la versione dell’orchestra potrebbe risultare dissonante rispetto ad altre sue produzioni.
In conclusione, Rkomi in questo Sanremo rimane nelle sue corde e non perde la sua identità musicale. Allo stesso tempo, riconosciamo un’evoluzione non tanto nel sound quanto piuttosto nel testo. L’introspezione e la riflessione, rispetto alle righe di “Insuperabile”, sono molto più marcate, frutto di una crescita innanzitutto come persona e poi come artista.
Come per altri brani di questo Sanremo, a penalizzare è sicuramente la ripetitività di alcuni passaggi del brano. Tuttavia, la maggiore profondità che abbiamo potuto finalmente apprezzare ne “Il ritmo delle cose” ci potrebbe far ben sperare per il suo prossimo progetto musicale, potenziale indice di una nuova maturità artistica.