Peter White torna con “Aperitivo“, un ep che rispecchia una filosofia chiara: respira, siediti e racconta. L’artista, nel marasma generale della musica contemporanea, ci invita a rallentare, a bere un bicchiere di vino – possibilmente rosso – a sedersi davanti ad un fuoco che scoppietta e a premere play. La musica parte e siamo trasportati in un incredibile viaggio capace di mescolare nostalgia e cantautorato italiano, una produzione contemporanea che trova radici in un passato romantico in cui l’artista trova ispirazione.
“Aperitivo“, questo il titolo di questo nuovo progetto musicale, si distingue da quello a cui l’artista ci aveva abituato in passato. Con questo lavoro lui stesso si lascia sorprendere, mostrandoci una visione più ampia della sua musica, in cui ritroviamo quella brillantezza cantautorale che ci riporta ad opere come “Parlami d’amore Mariù”, “Non Arrossire” e “Senza fine”. Un lavoro che ci mostra, ancora una volta, la grande capacità dell’artista di cimetarsi tra sound freschi, nuovi, creando la sua perfetta visione musicale.
Un ep, quello di Peter White, che si distacca dal resto delle consuete uscite del venerdì grazie ad un penna dal grande talento, una produzione fresca e curata nei minimi dettagli e soprattutto un mix incredibile di sound che si fondono insieme regalando un ascolto pulito e piacevole da ascoltare in tanti momenti della giornata, riuscendo a far captare sempre emozioni diverse.
“Non mi scorderò mai”
L’ep si apre con “Non mi scorderò mai“, un brano che racconta l’inizio dell’estate. Quel periodo dell’anno in cui le giornate cominciano ad allungarsi, il sole comincia a baciare la pelle regalando una pelle ambrata che profuma di salsedine.
Non mi scorderò mai
Il modo il cui sorridi tu
Quando parli e sei distratta
Da un altro pensiero che viaggia
Lontano da teIn una sera che va via
Forse tu mi scorderai
Ma sentirai la nostalgia
Di tutti i sogni che non fai
Un dialogo intenso tra presente e passato, come il vento e il sole che si rincorrono scontrandosi tra le onde del mare. Un pezzo libero che profuma di libertà e ci mostra una fotografia chiara del momento che l’artista stava vivendo che ci regala un mix tra sonorità intense che viaggiano tra il passato e il nostro tempo scandito dalla nostalgia.
“Dolceamara malinconia”
Il viaggio continua con “dolceamara malinconia”, un pezzo che catttura i sentimenti degli ultimi istanti trascorsi insieme alla persona che ci ha fatto battere il cuore e che, purtroppo, sta andando via.
Dolceamara malinconia,
E’ una chitarra che suona mentre vai via
Dolceamara e solo mia
mi hai baciato ancora una volta e sei andata via
Il testo ci racconta, con una disarmante sensibilità, il momento in cui la bolla scoppia e ci si rende conto che un legame è giunto alla fine. Non c’è rabbia, ma solo desiderio di fermare quel momento in eterno, trattenendo quegli attimi felici. Immaginandosi insieme a guardare la luna e le stelle nel firmamento blu.
“Tieni per me”
Con “Tieni per me”, seconda traccia estratta come singolo, Peter White ci apre il suo cuore e ci racconta l’amore finito e mai davvero dimenticato. Uno di quelli che ti restano dentro attaccati tra le ossa e che ritorna prepotente in una domenica al mare.
Solo io e te
Il buio e le notti
Le stelle e gli hotel
Di quando non dormi
Io che non sogno da un po’
E sai, mi capita spesso
Di vederti in giro
Ma è solo un riflesso
I pensieri fanno giri strani
Ma poi si ritrovano
Tra poco sarà domani, però
Un brano che parla di incontri immaginati e sguardi desiderati, di emozioni che si incendiano quando sentiamo un profumo che ci ricorda quella persona, pensieri che si contorgono tra quello che è stato e quello che sarebbe potuto essere se le cose fossero state diverse.
Il testo esprime con delicatezza la volontà di conservare qualcosa dell’altro, un riflesso incondizionato di due persone che si sono amate e che, in qualche modo, ci fa riaprire il mondo dei ricordi. La melodia richima la malinconia, la dolcezza e la struggente malinconia di quello che lascia la fine di una storia.
“L’ora d’oro”
Un brano dal sound retrò che sdogana le basiche hit estive del momento, ritrovando un pò quel filo rosso che racchiude tutto il processo creativo di Peter.
Un percorso che si snoda tra le vie del centro di Roma, tra quelle giornate pesanti che grazie al sorriso di quella persona diventano “sopportabili”, su quella spiaggia all’ora d’oro in cui vestiti di niente amiamo e ci facciamo amare senza barriere e senza pretendere di più.
Mentre pensi alle cose da dire, io rimando le cose da fare
Ma qui siamo soli, c’è una luce che chissà come fa
Ma ci veste a metàE poi l’ora d’oro è solo mia
E dipinge la tua pelle
Tu vestita con il niente
“L’ora d’oro” ci parla di un amore così forte da mettere da parte i nostri istinti, quelli del “tutto e subito” che ci riporta a quel bisogno – quasi patologico – di comprendere cosa l’altra persona vuole da noi, cosa ci aspetta compiendo quella scelta.
“Mare di champagne”
La chiusura dell’ep è affidato a “Mare di champagne”, un brano dal ritmo vivace, poetico e magnetico che racconta la scarica di tensione che lasciano le persone che vanno via dalla nostra vita. Una donna caotica, questa quella descritta dalla penna di Peter White che fa ubriacare le persone attorno a lei con il solo passo.
Mare di champagne,
nei tuoi occhi color luna.
Si ubriaca la città,
ogni volta che tu passi in centro
Ogni verso è un tributo amaro a una musa che continua a ispirare, ma che ormai appartiene solo al passato.
Per conoscere meglio Peter White, leggi la nostra intervista qui.