incubo

Incubo, da “Dovrei Dirti” a “Emily” un viaggio nella musica

Cristiano Tatti, in arte Incubo, classe 2000. E’ autore e compositore dei suoi brani, nei quali descrive la realtà fatta dei problemi, degli amori e delle emozioni di un ragazzo di 20 anni che con le canzoni riesce a far valere quello che pensa. Incubo nasce in un momento difficile è la realtà che ti viene descritta da immagini e parole, è quel fuoco che brucia dentro e che non riesci a spegnere, sono gli anni, i mesi, i giorni, le ore e i secondi, sono gli attimi di vita che per quanto lontani avranno dentro di te sempre la loro importanza.

All’interno del disco hai brani personali come “Dovrei Dirti” e meno personali come “Emily”. Le storie che racconti, non sempre ti riguardano personalmente, ma da dove viene l’ispirazione: racconti di amici, storie del telegiornale o semplicemente invenzione?

“Dovrei Dirti” è una canzone personale e parla proprio di me, mentre Emily parla di persone vicine che hanno passato quella situazione per cui inevitabilmente mi ha toccato. Ho comunque passato cose simili anche io con vicende che riguardano la mia famiglia che mi hanno toccato direttamente; sono quindi tutte cose reali che ho vissuto, poi ovviamente tutto viene romanzato con nomi, luoghi, dinamiche ecc che chiaramente non sono quelli reali o altre cose che risultano troppo personali o riconoscibili per essere raccontate.

Scrivi canzoni tendenzialmente tristi ma con sound allegri e messaggi di speranza. Ti rispecchi in questo modo anche come Cristiano o è una caratteristica prettamente di Incubo?

Solitamente sono una persona molto allegra, solare ed empatica mentre nelle canzoni vado a prendere le parti più tristi delle cose. Ovviamente poi ci sono anche canzoni dove cerco di tirare fuori il bello però tendenzialmente mi è più facile buttarmi sul lato triste delle cose: forse perché invece di farlo nella vita reale, lo faccio in musica, un po’ come sfogo.

Questo è il tuo secondo album. Com’è cambiato Incubo da “Testa e Cuore”?

Incubo secondo me è cambiato sotto tanti punti di vista perché in questo lasso di tempo son successe diverse cose che mi hanno un po’ cambiato e cresciuto. Forse sono solo più maturo e consapevole sotto certi punti di vista, mentre per altre cose sono rimasto lo stesso.

La copertina dell’album ti rappresenta accanto al te bambino che guardate le stelle. com’è nata questa idea e quanto influisce questa linea conduttrice delle stelle all’interno della track list?

La copertina nasce perché pensavo al fatto che io da bambino guardavo le stelle, avevo un signore accanto a casa che, come diceva lui, mi portava a sparare alla luna. Metteva le mani a forma di pistola e mi diceva di sparare verso la luna, ed io andavo assieme a lui a vedere le stelle. Pur crescendo non ho mai smesso di sdraiarmi a guardare verso il cielo e quindi questa cosa lega il mio passato al me attuale e del futuro. Poi mi piace anche pensare al fatto che una stella c’è sempre: sia che sia ancora viva, sia che non ci sia più: la vedi ed è sempre lì. Nonostante forse sia morta, la sua luce continui a vederla, ci metterà anche milioni di anni a spegnersi.

Hai aperto il tour di Postino, artista fiorentino come te e successivamente ha partecipato come ospite al tuo concerto. Com’è nato questo rapporto?

L’ho conosciuto al mio primo concerto sotto Labella, lui venne a vedermi ed io andai a presentarmi entusiasta perché musicalmente mi è sempre piaciuto ma da quella presentazione non ci sono stati più contatti. Dopo qualche anno è uscito il suo album “L’ordine delle cose da dire”, gli ho scritto per complimentarmi ed in contemporanea l’etichetta mi ha avvisato che avrei aperto i suoi concerti. La risposta di Postino al mio messaggio è stata: “ci sarai anche te“. Da lì si è creato un bel rapporto tanto che lo ho invitato al mio concerto per l’uscita del mio disco ed è venuto ed ha cantato Ambra assieme a me che è una canzone molto importante nella mia vita.

Qual è stato, secondo te, il momento più alla quale sei più legato della tua carriera fin’ora?

In cui sono più legato l’uscita del secondo album o il concerto. Mi ha fatto piacere essere circondato da persone importanti della mia vita attorno a me a festeggiare l’uscita di una cosa così bella ed importante.

Quali sono le 3 canzoni che non possono mancare nelle tue playlist?

Irisdei The Goo Goo Dolls
La Mia Storia Tra Le Dita di Gianluca Grignani
“Estate” dei Negramaro

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *