Il dissing tra Fedez e Tony era davvero solo hype? Ci siamo cascati, di nuovo!

Il dissing tra Fedez e Tony era davvero solo hype? Ci siamo cascati, di nuovo!

Dopo giorni di botta e risposta, storie Instagram, ore di attesa, voci di corridoio e pareri discordanti, si è con ogni probabilità concluso questo dissing gate che, dobbiamo ammetterlo, ci ha tenuti con gli occhi incollati agli schermi.

Ci ha pensato Fedez a chiudere la partita con una mossa inaspettata: venerdì notte è uscito su tutte le piattaforme “Allucinazione Collettiva”, il suo nuovo singolo. Un singolo che, a sorpresa, non si è rivelato essere una risposta al banger “Chiara” di Tony Effe, ma una sorta di canzone d’amore, una non-dedica a Chiara Ferragni che sa un po’ di rimpianto, un po’ di presa di coscienza.

Ora, tralasciando il punto di vista dei puristi del genere, che vedono nel gesto una mancanza di rispetto nei confronti del concetto stesso di dissinged effettivamente inserire una love song nel bel mezzo di un botta e risposta senza peli sulla lingua non risulta molto coerente – , non possiamo fare a meno di notare che l’ultimo singolo di Fedez sia stato pubblicato anche su Spotify sotto major, a differenza di “Chiara” di Tony e degli altri pezzi che compongono il dissing.

Viene quindi spontaneo chiederci se non siamo stati – per l’ennesima volta – vittime di una promozione elaborata a tavolino, o se comunque non ci sia stata un minimo di orchestrazione strategica, considerando la rivalità tra la bevanda Boem di Fedez e la Redbull, dal cui format “64 bars” è scaturito tutto.

In ogni caso, se da una parte tutti coloro che hanno preso parte a questo dissing ci hanno guadagnato in follower, hype e visibilità, dall’altra hanno subito piccoli o grandi danni d’immagine. Partiamo da Tony che, oltre ad arrivare a citare i figli dei Ferragnez – mossa alquanto squallida – ci ha dimostrato di spendere al mese più per il ghostwriter che per i suoi ricci (ed è tutto dire). Roberryc, che prodigandosi per l’ennesima volta come paladina di genere ha attaccato Tony accusandolo di misoginia ma che, evidentemente, non ha mai davvero ascoltato il testo di una canzone del suo fidanzato; fino ad arrivare ai Ferragnez.

Chiara ha, fin da subito, preso le distanze dalla vicenda (forse poteva pensarci prima di mandare in giro audio Whatsapp sulle questioni private del marito), e come una fiera mamma-leonessa si è schierata a difesa dei figli; ma – diciamoci la verità – tutti noi ce la siamo anche un po’ immaginata a sfregarsi le mani, sperando che questa vicenda e un pizzico di sano vittimismo potessero darle una mano a ripulirsi l’immagine dopo gli ultimi scandali e a scrollarsi via di dosso un po’ di zucchero a velo.

Fedez, sono tanti i punti da chiarire. Indubbiamente ha saputo destreggiarsi con le rime nel dissing: quando non c’è l’autotune di mezzo il ragazzo se la cava, ma questo si sapeva già. Risulta però davvero imbigua l’ultima mossa: “Allucinazione Collettiva”, il suo ultimo singolo.

Credeva davvero che ci saremmo bevuti d’un sorso la favola del cuore spezzato e incompreso e il solito elenco di terribili disavventure che lo hanno colpito nell’ultimo periodo? O forse questa canzone voleva essere la presa di coscienza rassegnata e malinconica di una storia in cui non esistono buoni e cattivi? O addirittura una sorta di implicita lettera di scuse?

Qualunque fosse l’intento, la strategia di marketing e lo sfruttamento di hype che hanno accompagnato l’uscita del pezzo non possono che farci storcere il naso e ci obbligano a uno sguardo più cinico nei confronti del testo, così come la mancanza di scrupoli nell’attaccare Chiara nelle sue hit di quest’estate, le continue frecciatine, le sue documentate tresche estive con svariate ventenni e via dicendo: chiedere scusa dopo essersi scagliati addosso i piatti a vicenda per mesi non risulta credibile.

Le vere intenzioni di Fedez e compagnia bella rimangono un mistero, ma una cosa è certa: ci siamo cascati.

Sono riusciti a tenerci incollati alla vicenda, in costante attesa di sviluppi; i vari botta e risposta caricati su YouTube hanno ottenuto vari milioni di visualizzazioni in poche ore, e ora le industrie e le major sono ancora più consapevoli del loro potere promozionale e dell’impatto sociale che le loro mosse hanno.

Semi-citando il testo di “Allucinazione collettiva”, questa vicenda è risultata un’efficacissima distrazione di massa, facendo quasi passare in sordina le ambigue disposizioni del neo-approvato Ddl Sicurezza e il via libera del Parlamento europeo all’utilizzo di armi UE in territorio russo.

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