I Wet sono una band punk rock made in Torino composta da Alex Canale, voce e frontman, e Daniele Canalicchio, batterista. Dopo averli conosciuti per caso su Spotify con una cover – in chiave punk rock – di “Baby Godman” di Tananai. Talentuosi, innovativi e appassionati, li descriverei così questi due giovanissimi artisti, che hanno da poco rilasciato il loro nuovo singolo “CICATRICI“.
Come nascono i WET e quali sono i prossimi passi per questo progetto punk-rock made in Torino
I WET nascono ad inizio 2023. Il progetto iniziale voleva essere molto più punk-rock, con un format che consisteva nell’uscita settimanale di una cover e nella produzione di un inedito di tanto in tanto. Come tutte le cose però, andando avanti con il progetto, ci siamo accorti che potevamo e volevamo fare qualcosa di diverso, abbiamo quindi cominciato a sperimentare delle sonorità poco tipiche nell’ambiente musicale italiano.
Il risultato? Questa specie di punk-rock con sfumature quasi nu metal, che è difficile da catalogare persino per noi. In questo stile però ci ritroviamo effettivamente e ci sentiamo rappresentati appieno. Ora stiamo lavorando ad un concept EP, ma ci sarà un momento per questo annuncio.
“CICATRICI“ è il vostro ultimo singolo, vi va di raccontarci qualcosa in più su questo brano? Come affrontate il processo di scrittura testuale e musicale?
“CICATRICI“ è la nostra prima ‘ballad’ (se per ‘ballad’ possiamo intendere un pezzo coi BPM un po’ più bassi degli altri). E’ un pezzo tagliente, che racconta dell’incapacità di provare nuovamente determinate emozioni dopo una relazione che ci lascia con l’amaro in bocca.
A differenza degli altri pezzi, in cui cerchiamo sempre di dare una risoluzione ‘positiva’ al testo, CICATRICI non ha un ‘lieto fine’, ma è cruda e brutale, esattamente come la botta che ci arriva quando qualcuno che amiamo ci volta le spalle.
Nei vostri brani si percepisce questo forte senso di rivalsa, è un modo per spronarvi a dare il massimo o è un vero e proprio inno contro la vostra ‘zona’?
Non vogliamo dare l’immagine di essere una band figa senza alcun tipo di problema, ma vogliamo essere uno specchio delle nostre vite e, di conseguenza, della nostra società. Siamo due persone che spesso, nella vita, hanno fallito in diversi punti ‘cruciali’ della crescita (a scuola, in famiglia, con l’amore), ma non fa parte del nostro essere il crogiolarsi nella sconfitta piangendoci addosso.
Crediamo nella musica e crediamo fermamente che chiunque possa uscire dai momenti bui, bisogna solo trovare le forze e capire che, in molte situazioni, abbiamo già tutti gli strumenti necessari per rialzarci. Il riscatto è un tema ricorrente proprio perchè, in questo momento, l’obbiettivo dei WET è quello di dimostrare che anche se non ti omologhi, anche se prendi strade diverse da quelle ‘convenzionali’, puoi comunque riuscire a costruire qualcosa che valga davvero, per te e per gli altri.
Cosa vi aspettate dalla scena punk-rock italiana’ Pensate si stia facendo abbastanza per far risorgere questo genere?
Siamo felicissimi di questo ‘ritorno di fiamma’; siamo cresciuti con band italiane come Finley, Lost, Dari, ed indipendentemente dai gusti di ognuno parliamo comunque di un genere che ha segnato un’epoca ed una generazione.
E’ bello vedere che si stia creando una scena, con tante band che si supportano a vicenda, anche perchè non è per niente scontato.
Speriamo che anche il mercato dei big sia pronto ad aprirsi a questa nuova nicchia, perchè oltre agli esponenti principali (ci viene da citare Naska e La Sad), la scena italiana riserva tante belle sorprese, soprattutto nel sottobosco delle band emergenti.
Come descrivereste la vostra musica con 3 aggettivi e perchè
CRUDA, ENERGICA e CATARTICA.
Cruda perchè, come detto prima, parliamo fuori dai denti di ogni argomento ci passi per la testa, e non usiamo mezzi termini. Energica perchè facciamo molto caso alle produzioni, curiamo ogni singolo suono e vogliamo che il primo ascolto di un nostro pezzo sia il più vicino possibile alla sensazione che provi quando ti tirano uno schiaffo (in senso buono, se esiste). Catartica perchè, come detto prima, ad eccezione di 1-2 pezzi, cerchiamo sempre di trasmettere questa sorta di ‘positività’: non ci fermiamo a descrivere un trauma, ma cerchiamo di spiegare che esiste una via d’uscita, SEMPRE.
Quali sono i 3 brani che non possono mai mancare nelle vostre personali playlist?
ALEX: Hound Dog – Elvis Presley, Kickstart my heart – Motley Crue, Crawling – Linkin Park.
DANI: The Passenger – Iggy Pop, Baila Morena – Zucchero, Africa – Toto