Follya Numero Uno

I Follya tornano con “Numero Uno”, tra unicità e rapporti umani

I Follya sono una band nata nel 2022, che non si pone limiti di linguaggio o sound, fondendo essenza pop con mondi onirici e distopici. La loro musica spazia tra powerpop, synthwave e alternative rock. Prima di diventare i Follya, i membri della band erano noti come i Dear Jack, gruppo che ha conquistato il grande pubblico nel 2014. Dopo anni di successi e trasformazioni, i musicisti decidono di intraprendere un nuovo percorso artistico. A novembre 2023 esce il loro album di debutto “Follya”, pubblicato con Universal Music Italy e anticipato dai singoli “Morto per te”, “Tutt’okkei”, “Tuta spaziale”, “Mister” e “Toxic”. Tornano oggi con “Numero Uno”, un brano che si pone l’obiettivo di raccontare – un pò di più – i rapporti umani.

Numero uno è il vostro ultimo singolo. Un brano che racconta i legami unici tra esseri umani, o meglio tra noi e il nostro “uno”. Come nasce questo lavoro?

Il brano nasce in montagna, in una camera di letti a castello e moquette. Molto velocemente nel giro di un pomeriggio ho creato sia la produzione che il testo. È uscito tutto d’istinto e di “pancia”. Successivamente i miei compagni mi hanno inviato a distanza basso, batteria e chitarre. Tutto suonato a distanza. Siamo molto fieri di questo brano perché si sente l’essenza della band e le nostre energie insieme. È una dedica alle persone che ci hanno salvato la vita tante volte.

I “Follya” riprendono ufficialmente il loro percorso nel 2022 con un nuovo album intitolato proprio “Follya”. Cosa vi ha spinto a riunirvi e ripartire come gruppo?

Ho sofferto molto il distacco dalla mia band con cui ho messo i primi passi nella musica. Durante il covid ho riordinato la mia vita e le idee. Come delle calamite ci siamo cercati, perché avevamo bisogno di continuare a scrivere una storia che in qualche modo tristemente è stata interrotta. Ricordo ancora che il pensiero di poter risalire sul palco insieme ai miei compagni, mi dava i brividi e scariche di adrenalina.

È inevitabile pensare anche ai Dear Jack osservandovi. Quanto quei ragazzi sono cambiati oggi e quanto vi portate dietro di quel percorso per costruire questo “nuovo inizio”?

I Follya sono una band creata sulle ceneri di un’altra, una band consapevole della musica. Che è una migliore amica, ma che può essere la peggior nemica. Abbiamo fatto pace col passato. È una cicatrice che non se ne andrà. Il brand “Dear Jack” è stato la colonna sonora per molti ragazzi cresciuti con le nostre canzoni, sarà sempre sulle nostre spalle e noi siamo fieri di portare con noi il marchio che ci ha resi quelli che siamo oggi.

C’è una canzone del vostro percorso musicale che, con la maturità di oggi, cambiereste o che peggio non scrivereste?

Ce ne sono tante di canzoni che non avrei mai scritto oggi (ahah) non tanto perché rimpiango la qualità di quello che ho scritto ma perché col tempo un essere umano come un artista cresce, si evolve, vive molteplici esperienze che cambiano totalmente il modo di intendere la vita. Per di più la musica cambia mese dopo mese, cambiano i trend, cambia la società e un artista deve vivere sempre in quell’equilibrio nell’essere se stesso, comunicare in maniera reale, pur rimanendo in linea con un mondo in continua mutazione che ti lascia indietro.

5. Fin dai tempi dei Dear Jack e oggi con i Follya vi siete sempre dedicati molto alla parte relativa al live, creando un legame speciale con chi vi ascolta. Quanto è stato importante avere questo amore dalla vostra per ripartire?

Le persone che sono rimaste con noi dopo 10 anni sono il motivo per cui ci svegliamo ogni mattina con la voglia di fare questo lavoro, sentendoci privilegiati e fortunati di poterlo fare. Siamo contenti anche nel vedere persone nuove che non ci seguivano in passato ma che ora seguono i Follya perché si rispecchiano in noi e nella nostra personalità.

Come descrivereste, oggi, la vostra musica?

La nostra musica oggi è tutto quello che vogliamo comunicare di vero alle persone. È arrabbiata, è dolce, è violenta, è dark, è romantica, è reale. Esattamente uno specchio della nostra personalità e dei nostri demoni che teniamo al guinzaglio.

3 canzoni che non possono mai mancare nella vostra playlist

– Disorder – Joy Division,

– Friday I’m in love – The Cure

– La Luce Dell’Est – Lucio Battisti

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