Giuse The Lizia torna a parlare alla GenZ, la stessa di cui fa parte, con un nuovo album intitolato “Internet“. Un album che racchiude all’interno i sogni, i progetti, le speranze e le paure di una generazione scossa da una crisi generalizzata. Internet racchiude in 11 brani i vent’anni di un giovane palermitano trasferitosi a Bologna per studiare, trovando – a suo modo – la strada migliore per emergere ed essere sè stesso.
Il concept di questo secondo progetto musicale, che arriva dopo “Crush“, è il mondo digitale, dopotutto il nome dell’album non è certo messo a caso. “Internet” è quel filo rosso che collega non solo i brani di questo progetto, ma è anche quel collante che lega insieme una generazione, quella dei nativi digitali. La stessa generazione che si racconta online attraverso stories che durano 24h e post costruiti ad arte, che stabiliscono le relazioni, che creano hobby digitali che si trasformano in lavori. E Giuse ci racconta esattamente questo: schermi illuminati, batterie scariche e sentimenti autentici che non riescono ad essere compresi da tutti.
Undici brani racchiusi dentro Internet, uno diverso dall’altro, che raccontano il processo creativo di un artista che sta trovando il suo posto nel mondo collocandosi all’interno dell’indie più puro, seguendo il flusso di quello che fu Calcutta o meglio ancora Lo Stato Sociale. Uno di quelli che racconta la sua verità, che parla ai suoi coetanei senza ergersi a qualcosa di più grande e senza avere l’assurda pretesa di farsi comprendere da tutti.
Direzione – Intro
Internet si apre con Direzione, un brano che racconta le scelte. Quei momenti complicati in cui bisogna scegliere chi si vuole davvero essere. Quegli anni fatti di sbagli, di strade sbagliate, di incontri che ti cambiano la vita e quelle che hanno il profumo di casa.
Sto ancora cercando la mia direzione, eh
Però spesso mi perdo
Tra le strade del centro
E quando torno a casa tutto è come sempre, eh
Le persone, le strade
La mia camera, il mare
Giuse è chiaro, ci racconta la semplicità delle piccole cose e lo fa senza sforzo, aprendo quel cassetto dei ricordi che plasmano quello che siamo e quello che inevitabilmente diventeremo. Ci parla della paura del futuro, quell’ansia che arriva quando ancora non sai bene chi sei, ma ricorda anche a tutti quei giovani in ascolto che sognare e perdersi, fa parte del viaggio ed è necessario viverlo a pieno prima di diventare grandi.
Flash
“Flash” è il singolo che annuncia l’uscita dell’album, una fotografia chiara di un momento condiviso insieme alle persone che fanno bene al cuore, tra cui una, quella più importante.
Vorrei iniziare addosso tutto il giorno come fossi la mia moto
E corriamo, corriamo io e te
E siamo così belli e così sbronzi, ci facciamo un’altra foto
Flash, flash, io e te
Flash è un brano che racchiude attimi, momenti. Non ha la pretesa di essere impegnata, ma si impegna ad essere una pagina di quel diario dei ricordi in cui rifugiarsi quando le cose cominciano a vacillare: ci troviamo quindi ad aprire quel telefono, scorrere nella galleria e ritrovare quelle foto scattate da ubriachi in quel locale al centro che hanno una storia. Giuse prende l’ispirazione da “Disperato, Erotico, Stomp” di Lucio Dalla inserendo nel brano la celebre frase “l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale” richiamando quella storia in una canzone nuova e fresca.
Give me love
Give me love ci racconta una storia d’amore, quell’amore che ci ha fatto distrutte lasciando ferite profonde nell’anima. Giuse parla sicuramente con rancore, con rabbia, con la bile amara che resta quando quel che si è vissuto è stato tanto forte da essere ora quasi un veleno che brucia, logora e lentamente uccide.
Siamo dei fantasmi
Dei profili falsi
Internet mi ha detto che le piaccio
Perdo la memoria
Internet mi annoia
Lasciami annegare dentro un mare di niente
E tra quel lago di ricordi, rimpianti, dolori, ci ritroviamo seduti su un panchina, magari con una birra in mano ad ascoltare qualche canzone, o magari scrollando convulsamente quel feed che ci mostra perfezione nel telefono che nascondono dietro anime fragili.
Radical
Questo brano, uscito a settembre 2023, diventato un trend su TikTok, ci racconta quelle relazioni tossiche, figlie di quei rapporti “tira e molla”. Ci parla della paura di restare soli, quella che ci blocca nelle nostre idee e ci spinge tra le braccia di persone che ci feriscono, ci fanno male e ci rendono tossici soprattutto nei nostri confronti.
Ho paura di rimanere solo
Quindi resta qui solo un altro poco
I miei amici, no, non hanno un lavoro stabile
Od una psiche facile, no
La solitudine ci accompagna, ci guida verso qualcosa di sbagliato, tra le braccia sbagliate e quel senso di smarrimento – per mistero – ci fa scoprire persone che vivono quello stesso dramma. Perchè alla fine, volendo o non volendo, siamo tutti un pò “Radical”.
Piccoli Piccoli ft Centomilacarie
Se dobbiamo fare effettivamente questo tour nella musica di Giuse non possiamo dimenticare i feat, quelli che non ti saresti mai aspettato, ma che inaspettatamente riescono a fotografare un momento in un modo perfetto, cristallizzando un momento nel tempo. Un tempo che sicuramente, i due protagonisti di questa canzone, ricorderanno come gli anni più belli e più difficili.
“Piccoli Piccoli” infondo racconta la verità dietro quella maschera dei social in cui tutti dobbiamo essere costantemente perfetti, felici, allegri, prepositivi e pronti ad accogliere i cambiamenti che la crescita – inevitabilmente – ci porta ad affrontare. Questo brano invece mostra la verità, quelle assenze che sembrano incolmabili che profumano di mare, di pasta al forno della nonna, della messa la domenica e di quelle partite in serie A.
Vengo dal nulla
La messa la domenica
Ed il Palermo in Serie A
Non ci torna da un po’
E non ritornerò, oh
A casa la domenica
Perché non mi capisce
Perché non se lo merita
Giuse e Centomilacarie raccontano verità scomode che possono essere banalmente riscontrabili in quelle fughe dalla propria città, quel sogno da fuorisede di trovare la felicità lontani dalle calde braccia – croce e delizia per tanti di noi – che ci hanno cresciuto. O banalmente lontani da quella persona che ci ha lasciato andare senza voltarsi, ma obbligandoci a ricercarla nel corpo di altre persone.
l tuo silenzio velenoso fa macchiare le parole
A volte cerco le tue forme nel corpo di altre persone
Ma voglio che mi conservi tra le tue dita d’acciaio
Volevo prendere tutte le mie cose
Scappare in macchina da mio padre, dimenticando le offese
Tonight Gospel ft Mecna
“Tonight Gospel” insieme a Mecna, è uno dei brani che sucita più curiosità e che, onestamente, ho ascoltato per prima una volta ricevuto il preascolto. Una traccia in cui l’amore è protagonista, un amore che diventa un pensiero fisso. Tonight Gospel si fa ascoltare, ci rilascia quella sintonia che possiamo ritrovare nell’ideologia di Mecna, in quei suoi che sanno di poesia e nelle parole di Giuse. Un brano che mostra una sintonia incredibile tra le anime dei due artisti.
Ti sto pensando e lo sai
Possiamo bere tonight
Mio dio, che cosa mi fai, mi distrai
Fuori mi aspettano già
Ma io sto bene con te
E non c’è niente, amore, che ci ferirà (Yeah, ah)
Solo un’idea
Solo un’idea, è un brano rilasciato ad inizio 2024 che descrive l’evoluzione di una storia: dall’incertezza e la paura iniziali alla necessità sempre più forte di stare con l’altra persona, fino a sognare una vita insieme. Una dedica d’amore delicata e sognante.
Quando comincia una storia d’amore
È come una tettoia sotto l’acquazzone
Ti tremano le gambe, ma
Non sai cosa succederà
È una carezza che taglia la faccia
Sparire e ritrovarmi nelle stesse braccia
Un racconto gentile di quell’amore che sta per nascere, quei sogni che conservi nel cassetto, quel futuro incerto che ti fa sperare in qualcosa di grande e ti fa stringere forte tra le braccia della tua persona. Ecco “solo un’idea” ci ricorda la bellezza di quegli attimi che sembrano eterni e che regalano emozioni lunghe una vita.
SCS
Altro brano d’amore e altro protagonista di trend su TikTok è scs, in cui Giuse racconta i fraintendimenti iniziali all’interno di una conoscenza in cui uno dei due, evidentemente, corre più dell’altro. Un rapporto fatto da altri e bassi, costruito sui ricordi, sull’emozioni, su situazioni vissute per il plot che poi diventano un inizio di qualcosa che va oltre, ma che non siamo pronti ad accettare.
E scusa
Ci conosciamo appena e ti ho confusa
Ma non è mica per vederti nuda che esco con te
Il fatto è che, baby, sei fatta per me
Baby
In Baby invece si va verso un amore più maturo. Racconta il momento in cui ci si rende conto del bene che l’altra persona ci fa. Parla, dunque, dell’amore come forza che tira fuori la parte migliore di noi stessi. Il tutto su una base vivace e ritmata che riflette il vortice in cui ci trascina l’amore.
Spiegami perché non c’è nessuno
Su questo pianeta Terra
Che riesca a somigliarti o
Che quantomeno mi interessa
Provo un po’ di tutto
Ma soltanto per poterlo raccontare
Anche se mi farà male
Quanti esami devi osare?
X te che mi conosci così bene
“X te che mi conosci così bene” una canzone vivace, da urlare a squarciagola, con un testo che parla di un passato che si vorrebbe rivivere, anche solo per un’ultima volta. Un brano che unisce energia e nostalgia in una vera esplosione di emozioni che forma una struttura perfetta per Internet, un disco che parla delle emozioni.
Ti ho beccata un’altra volta fuori da un locale
Mi sento un idiota, ma penso sia normale
Cercavi di aggiustarmi e nel mentre ti rompevi
Ti ho fatta annegare nel mio mare di problemi
Lo rifarei di nuovo, ma ho finito la benzina
Mi chiamavi amore, ma era solo dopamina
Un amore sbagliato come piccola Lolita
Mi hai rigirato il cuore come fosse una cartina
Quel brano che per chiunque lo senta porta alla mente un nome, quello di quella persona con cui vorremmo rifare tutto da capo, senza fretta, senza sosta, con l’unica voglia – perversa – di amarsi ancora. E quindi speriamo di rivederlo ancora per qualche secondo tra le luci blu di un locale, sulle scale di quel posto che ci ha visti conoscerci e amarci, nel modo più semplice, naturale e veloce del mondo.
Persi da un pò
“Persi da un pò” è il brano che chiude Internet. Un racconto che riesce a calarsi perfettamente nell’idea che voleva dirci: abbiamo ventanni, siamo fragili e pieni di paure, ma le supereremo se ci lasceremo guidare da quella corrente che è il tempo.
E come sarebbe se fossimo solo
Parole di maggio che nascono e muoiono al largo
Che fine faremmo se fossimo fatti
Di cavi e di ferro, non potremmo andarearcene al lago
Lo smarrimento, lo sconforto, la paura del futuro si mescolano in modo quasi mistico insieme alle parole di amore, rinascita, crescita, speranza.
“Internet” è quindi un progetto ambizioso che prosegue quel percorso cominciato con “Crush” mantenendo quel suo stile indie pop che lo rispecchia senza inutili costruzioni e sovrastrutture, dopotutto Giuse è perfettamente a suo agio in questo habitat e modificarlo lo costringerebbe ad indossare una maschera di cui non ha bisogno.