Ci vuole coraggio a portare su un palco importante come l’Ariston una canzone che tratta di salute mentale. E ce ne vuole ancora di più a farlo dopo la miriade di polemiche dell’ultimo periodo.
Eppure, quest’anno Fedez il coraggio lo ha avuto, regalandoci “Battito” e classificandosi al quarto posto, a solamente un gradino dal podio.
Premiata dalla critica, dal televoto e dagli streaming, possiamo senza dubbio dire che la canzone ha colpito le corde della nostra anima.
Fedez personifica la depressione, la presenta come una donna con cui ha una relazione tossica. Di corredo, il beat della canzone rappresenta il battito del cuore, accelerato nei momenti di ansia.
L’artista stesso ha dichiarato più volte di essere andato in terapia per acquisire gli strumenti per combattere i propri demoni. Il consiglio che dà alla personificazione della depressione è di andare in terapia, in modo da rendersi conto del dolore che gli ha arrecato.
Spengo la luce e mi vieni a trovare
Fluoxetina, poca saliva
Quando mi trovo a parlare di te
La sera e la notte, dopo aver spento le luci, sono momenti in cui ci si sente più vulnerabili e si è soli con sé stessi.
La Fluoextina è un antidepressivo, usato anche per combattere gli attacchi di panico – più comunemente noto come Prozac. Questo tipo di farmaci funziona inibendo i ricettori della serotonina, il famoso “ormone della felicità”.
La sensazione di poca saliva, che a volte rende anche difficile il respirare, è un sintomo comune degli attacchi di ansia e di panico.
Sei la carne viva, la mente è schiva
Vaga nel buio più buio che c’è
Sento un pugno nello stomaco
Soli con i propri pensieri e la luce spenta, capita di sentirsi “esposti”, come se una caduta ci avesse lasciato una ferita talmente profonda da far vedere la carne viva. Quel dolore, quel bruciore costante, il sentirsi come se si stesse vagando nel buio profondo, senza riconoscere nulla intorno a sé, rappresentano il sentirsi persi, inermi, in situazioni di difficoltà di tipo psicologico quali attacchi di ansia, di panico e depressione.
Forse mento quando ti dico “sto meglio”
Stringimi, avvolgimi
Poi lasciami respirare
Serotonina cercasi
Mentire agli altri, ma soprattutto a sé stessi, è una reazione involontaria che probabilmente ha lo scopo di evitare di far preoccupare i propri cari. Dall’altra parte, si cerca di autoconvincersi che non ci sia alcun problema.
Allo stesso tempo, ci si rende conto che la morsa della depressione, dell’ansia, stanno iniziando a farsi più strette intorno al collo. Da qui la sensazione di fatica nel respirare, e anche di ricerca di serotonina, di felicità, per sentirsi meglio. La stessa serotonina che però viene “bloccata” dai farmaci…
Dentro i miei occhi
Guerra dei mondi
Tu mi conosci meglio di me
Dagli occhi, dallo sguardo di una persona, si riescono a capire tante cose. Dalla più pura gioia alla “guerra dei mondi” come in questo caso, combattuta con una parte di sé che cerca di tirarti nel “buio più buio che c’è” di cui parlavamo prima.
Convivendo da tempo ormai, la personificazione della depressione ha imparato a conoscere a fondo chi ne soffre.
Vorrei guarire, ma non credo
Vedo nero pure il cielo
Il desiderio di guarire, di star meglio, c’è, ma ha la meglio la depressione, che ti incupisce talmente tanto da farti vedere tutto nero, tutto negativo. Anche il cielo, anche se è del blu più brillante che tu abbia mai visto.
Prenditi i sogni, pure i miei soldi
Basta che resti lontana da me
Pur di star meglio, di liberarsi dalla depressione, si è disposti a liberarsi di tutto quel che si ha. Si dice sempre che i soldi fanno la felicità, che è inconcepibile come una persona famosa possa star male. Ecco, questa canzone è una chiara conferma che non è vero: la depressione non guarda in faccia nessuno.
Vedo il bicchiere mezzo pieno
Con due gocce di veleno
“Vedere il bicchiere mezzo pieno” è un’espressione che simboleggia il vedere il lato positivo delle cose.
Ma se nel bicchiere ci sono due gocce di veleno – il Prozac in questo caso – siamo sicuri che il lato positivo ci sia veramente?
Battito accelerato
Affronto una guerra da disarmato
Ho alzato barriere di filo spinato
Ma le ho sempre messe nel lato sbagliato
Il battito accelerato ci riporta nell’immaginario delle situazioni di ansia. Il cuore batte talmente forte che sembra uscir fuori dal petto, il respiro si fa corto e ci si sente inermi, tanto da sentirsi in guerra (con sé stessi) ma totalmente disarmati.
L’immagine del filo spinato si ricollega alla guerra. Con il filo spinato si delimitano confini per proteggersi e per evitare che qualcuno di non gradito entri nel proprio spazio. Solitamente viene usato per difendersi da un pericolo esterno, in questo caso l’autore si è reso conto di averle messe nel lato sbagliato. La minaccia, il pericolo, non viene dall’esterno, bensì dall’interno.
Mi sento annullato
Dottore, che cosa mi ha dato?
Socialmente accettato
Anestetizzato da un metodo legalizzato
I farmaci antidepressivi hanno come effetto collaterale, spesso, la sensazione di apatia, di “passività” rispetto alle emozioni. Un farmaco che dovrebbe aiutare nel percorso verso lo star meglio sembra che faccia l’opposto, fa sentire l’autore anestetizzato.
Ti ho odiata, te lo giuro
Facciamo un po’ ciascuno
Basta un po’ di zucchero e va giù pure il cianuro
Chi convive con la depressione, e più genericamente con problematiche relative alla salute mentale, arriva a volte a provare odio verso sé stesso. Di fatto, si odia la versione di sé “controllata” dalla depressione, e non genericamente la propria persona.
Il “boccone amaro”, rappresentato dalla dose di antidepressivo, è difficile da mandar giù.
“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” cantava Mary Poppins: in questa variazione della frase, con lo zucchero si riesce a mandar giù anche il cianuro, famoso veleno dall’esito letale.
L’argomento della salute mentale mi sta particolarmente a cuore, e purtroppo è un grande taboo parlarne apertamente. Fedez ha gettato i primi semi per iniziare a sradicarlo, sperando che la strada aperta da lui possa essere seguita anche da altri artisti, e che si riesca a parlare sempre più apertamente di salute mentale.
Il mio augurio a chi si trova in lotta contro sé stesso è quello di trovare la forza di chiedere aiuto. Riconoscere di aver bisogno di aiuto è un atto che presuppone molta forza, forza che spesso in situazioni del genere si crede di non avere. Auguro di avere accanto delle mani e delle braccia che vi possano dolcemente stringere, accompagnandovi lungo una strada in salita, al cui finale possiate trovare la felicità e la tranquillità che meritate.