Cali - Non è domenica

Cali torna con “Non è domenica”, il pop punk di cui avevamo bisogno

Cali, all’anagrafe Alessandro Caligaris, è un artista originario di Torino. Spontaneo, eclettico, libero, con la sua musica spazia con naturalezza tra generi e sound diversi, dalle power ballad al pop punk, mescolando dolcezza e ribellione. “NON E’ DOMENICA” è il suo ultimo singolo.

“Non è domenica” è il tuo ultimo singolo, ti va di raccontarci qualcosa in più su questo pezzo?

Mah allora..”Non è domenica” nasce molto di getto in una sessione in realtà molto breve con il mio produttore a Ravenna. In quella sessione abbiamo pensato ad una serie di serate fatte insieme – con altre compagnie di amici – e abbiamo cercato di mettere in musica quelle sensazioni, quell’energia. Dopo quella serata è uscito questo racconto che può essere definito: divertente, esilarante. Il racconto di due ragazzi che vivono una giornata atipica. Si parte dalla mattina, si vedono, si divertono e finiscono per perdersi tra un bicchiere e l’altro, un tiro e un’altro, come dice anche il testo. Secondo me è un brano dove tanti si possono rivedere, soprattutto sotto un punto di vista appunto divertente. E’ un brano che comunque scatena molta adrenalina, crea buon umore ed è super energico.

Nell’ultimo anno hai rilasciato una serie di singoli, da come mai a vitamine. Qual è il filo conduttore che unisce queste questi singoli? C’è qualcosa che deve ancora arrivare? Oppure pensi che questi questi singoli siano strettamente legati tra loro?

Allora diciamo che abbiamo lavorato molto sull’avere un sound identificativo per questi brani che è nato anche di molto da una ricerca, ma allo stesso tempo da un gusto nostro personale. Cioè è stata una ricerca, senza entrare troppo nello specifico di singoli elementi o di studiare troppo il come fare. Siamo arrivati a fare questo genere che poi io definirei pop punk, ma che non è tradizionale. La mia musica include parti strumentali con fiati, una roba poco sentita in Italia, ma che richiama il Pop italiano, con sonorità negli anni magari ’80, ’90, dove comunque i fiati erano molto presenti. Diciamo che il filo conduttore secondo me è molta energia, molta grinta però ci sarà anche altro nel progetto con brani molto emozionali, molto sentimentali e profondi.

Parlando proprio di energia, dobbiamo arrivare ai live. Come ti prepari proprio all’esibizione? Hai dei riti scaramantici?

Ma secondo me la è la cosa più bella di questo settore o comunque di questa passione. Il momento in cui uno sale sul palco è una scarica adrnalinica incredibile, un momento in cui effettivamente vedi poi i tuoi brani prendere vita. Io personalmente scrivendo da solo in cameretta ho bisogno di vedere come le mie parole risuonino negli occhi della gente trasformandosi in vere emozioni. Per quanto riguarda i riti scaramantici mmh… sai che non ce ne sono molti? Sicuramente qualche qualche bevutina, qualche cosa per sciogliere un po’ i nervi: si sale, si spacca e si scende.

Tra tutta la scena italiana, POP Punk ma anche in realtà POP, qual è l’artista con cui ti vedresti bene a fare una collaborazione e perché?

Complesso. In questo momento forse non mi vedrai molto bene a fare una collaborazione nessuno sulla scena Per assurdo ti direi qualcuno di opposto che possa davvero darmi un valore aggiungo dal punto di vista strumentale pr esempio. Non lo so, è una domanda complessa in questo momento. Quindi ecco non ho proprio un nome preciso. Poi se devo sognare in grande ti direi YungBlud.

Come descriveresti la tua musica a chi non ti conosce?

Energica, senza dubbio, poi libera e direi adrenalinica.

E un consiglio per chi vuole fare musica oggi?

Crederci nonostante le difficoltà. Bisogna avere veramente tanta passione. La musica è purtroppo un settore dove a livello monetario è molto difficile, dove ci sono tante incertezze, dove non c’è nulla di certo. Bisogna davvero dare tutto e spesso secondo me tanti artisti si trovano in difficoltà anche con il proprio io. Perché comunque è difficile da portare avanti ed è un attimo che ti perdi, che non ci credi abbastanza, quindi bisogna avere tanta passione per avere la giusta benzina per andare avanti.

Guardando indietro nelle tue, nel tuo passato musicale, c’è una canzone che. Oggi non scriveresti o scriveresti in altro modo?

No, c’è una canzone che forse farei uscire oggi che è “hotel Parigi” perché la trovo molto attuale anche per proprio le cose che sto vivendo. Cioè credo che ogni canzone sia un po’ una fotografia di quel periodo lì, che è prezioso per quanto mi riguarda. Quindi sarebbe inutile modificarla o scriverla diversamente.

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