alex wyse rockstar

Alex Wyse porta la sua idea di “Rockstar” a Saremo Giovani

Alex Wyse, nome d’arte di Alessandro Rina, è un giovane cantautore italiano che conta oltre 70 milioni di streaming sulle piattaforme digitali. Dopo il diploma alla BIMM di Londra, grazie al suo brano “Sogni al cielo” (prod.Katoo) viene selezionato tra i concorrenti di Amici 2022. “Sogni Al Cielo” diventa presto disco d’oro. Alla finale di Amici presenta il suo ultimo brano “Non Siamo Soli”, da cui prende il titolo il primo Ep, che si aggiudica il primo posto della classifica FIMI.

Nel 2024 gira un pò l’Italia con un tour in giro per le principali città e in estate pubblica “Gocce di limone”. Il 25 ottobre esce “Amando si Impara” che anticipa l’uscita di “Rockstar”, il brano che Alex Wyse presenta a Sanremo Giovani.

Ascolta Alex Wyse con Rockstar

Rockstar è il singolo che porti a Sanremo Giovani. Ti va di raccontarci qualcosa in più su come nasce questo brano e cosa ti ha fatto dire ” wow questo è il pezzo giusto”?

Ho scritto questa canzone senza sapere che fosse quella giusta per Sanremo Giovani. La scrissi di getto con l’obiettivo di far emergere quel concetto di libertà, basato sull’essere noi stessi, imparando a lasciarci andare. Oggigiorno vedo sempre più persone nascondersi dentro loro stessi, non sapendo chi vogliono essere e tendendo ad essere quello che secondo loro è più giusto per la società.

E quindi “rockstar” nasce per quella motivazione lì e portarlo a Sanremo poi è stata un po’ una conseguenza. Mi sembrava la canzone più adatta per me, per il mio momento che sto vivendo, per il momento in cui mi trovo: una sorta di reminder su chi sono e chi voglio essere. Non voglio più nascondermi dietro a niente, soprattutto nel mondo dell’arte, perché oggi vedo che è molto facile inseguire quello che dovrebbe essere più giusto e quello che suona meglio. Vedo poca arte, magari interiore, uscire e quindi è per quella libertà lì, per il non nasconderci che nasce Rockstar. Ma al di là del dell’arte musicale, dico anche nel lato personale soprattutto, e quindi questo.

Come stai vivendo questo momento? Stai esorcizzando l’ansia, l’attesa in qualche modo?

Guarda l’ansia è durata poco perchè ad esorcizzare il tutto ci ha pensato il mio corpo. Prima il mal di schiena, ora i dolori dal dente del giudizio, insomma un pò tutto. Al momento la mia premura è coprirmi bene perchè lo scorso anno, di questi giorni, avevo la febbre: oggi, memore, mi copro. Diciamo che la mia ansia è più in quello, nel non ammalarmi e cercare di non avere altri dolori a caso. Mi stanno arrivando tutti adesso però sono sono contento di questa avventura. Non sto esorcizzando in nessun altro modo perché il mio tempo finisce nel curarmi.

Pensi che il percorso che appunto hai affrontato ad Amici, quindi l’esperienza televisiva, il pubblico ecc, possa aiutarti a placare un po’ questa questa cosa?

Sicuramente quello porta un po’ di esperienza personale, soprattutto nel riuscire a concentrarmi di più sulla canzone che sto cantando. Ho imparato a contenere leggermente un po’ quell’emozione per non sfociare in sbagli o qualcosa del genere. Ho molto più sicurezza sicuramente e questo mi aiuta sicuramente ad avere più consapevolezza sul palco.

In più sono cresciuto tanto umanamente, oltre che artisticamente. Ho imparato a lavorare con professionisti, ho visto come funzionano le cose ed è stata una vera e propria crescita.

E questa cosa la riporti anche in Rockstar e nel videoclip. Sono rimasta molto affascinata dal videoclip. Tra giochi di ombre, tu che sei al centro della scena e attorno a te ruotano delle cose: la gabbia, i quadri, la chitarra: diciamo che mi sono fatta una mia idea, ma qual è il concept che volevi riprodurre?

Ho giocato tanto con il surrealismo, con Magritte, con delle referece artistiche tra colori e ombre. È un po’ una libera interpretazione anche lì, è un quadro e ognuno può vederci quello che vuole. Volevo però che ci fosse quest’immagine di questa stanza, un dipinto immobile in cui trovi tutto dentro: tutta la passione, la voglia di vivere, di uscire, di essere libero nonostante lo sguardo ombroso della società.

Tante cose rimangano chiuse lì dentro e quindi c’è questo senso di impotenza, ma questa voglia di combattere sempre per uscire da quella gabbia, da quella casetta, da quel sipario. Infatti durante praticamente tutta la canzone sono quasi immobile sopra questo cerchio con la voglia di uscire.

Visto che il titolo è appunto “Rockstar”, cos’è per te una rockstar?

Io come come rockstar non ho mai, diciamo inteso le rockstar, quelle rockstar vere, quelle dei belli e dannati ecco. Per me rockstarè strettamente legato al concetto di prima: sii te stesso, senza freni, ovviamente, sempre rispettando la libertà di altri, sempre e soprattutto, però sii te stesso. 

C’è un pezzo della canzone che dice “non toglierci il trucco anche se sbavato”, fregatene del giudizio altrui, fai quello che vuoi fare senza frenarti e senza porti limiti. Se io mi fermo a pensare questi pregiudizi smetto di fare quello che effettivamente voglio e io invece voglio vivere, vivere e basta. E quindi ecco il concetto di rockstar che intendo è quello lì. Quindi? Nel mio voglio dire che tutti lo siamo per me. Tu lo sei, che insegui il tuo sogno andando oltre tutto e quindi ecco chiunque è una rockstar non deve essere per forza un musicista.

Come descriveresti la tua musica a chi non ha mai ascoltato nulla?

La mia musica? Solitamente all’interno cerco di mettere messaggi che possano aiutare a sciogliere miei nodi personali. Io tendenzialmente scrivo per me e quindi è come se parlassi ad Alessandro ogni volta e cercassi un qualcosa per portare avanti un pensiero o modo per rialzarmi. E se questa cosa può dare un aiuto a un’altra persona che si sente nella mia stessa condizione, è bellissimo.

C’è una canzone del tuo repertorio che oggi scriveresti in un’altro modo, vista la maturità che hai raggiunto?

Cavolo non mi ero mai posto questa domanda. Ti direi che forse il mio primo album, il mio primo EP “Non siamo soli” in alcune parti lo scriverei diversamente. C’è da dire però che se in quel momento ho scritto quelle cose è perchè forse avevo bisogno di quello, è una crescita e quella crescita mi ha portato fino a qui. Oggi tante volte quando vado indietro nel tempo e riascolto delle cose vecchie dico perché ho scritto sta frase in questo modo e non così. Però sì sono contento alla fine e non cambierei nulla, in realtà le lascerei tutte così come sono.

Le tre canzoni che non possono mai mancare nella tua playlist?

Mamma mia complicato, devo aprire Spotify.. allora ti direi. “E penso a te” di Battiato, “Heal the World” di Michael Jackson e infine “Fiore di maggio” di Concato.

2 Comments

  1. Macchion

    Alex ha una maturità e un’empatia un’unica
    . C’è tanta anima in tutto quello che fa . Le sue parole colpiscono al cuore sempre. Merita tutto. ♥️♥️✨⭐️

  2. Cossa Paola

    Alex,ti seguo da Amici,nei tuoi concerti a , Roma, Riccione,al museo Marta di Taranto….sei unico e in bocca al lupo per martedì 10 dicembre.Un abbraccio

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