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Il Tre torna con “Cani Randagi”, l’amore che finisce e lascia l’impronta

Il Tre torna sulle scene con “Cani Randagi”. Il brano – che arriva dopo la partecipazione a Sanremo dello scorso anno con “Fragili” e il feat con Fabrizio Moro in “Prima di Domani” – è un racconto che ti colpisce dritto in faccia costringendoti a fare i conti con un passato che pensavi di aver dimenticato.

“Cani Randagi” è un vero e proprio viaggio nelle emozioni dell’artista. Un doloroso, ma emozionante racconto che si snoda nel suo dolore, nel rimpianto di quello che ha perso e in quella lotta interiore che si fa largo dentro te quando una relazione volge ormai al termine.

Vorrei che avessi la mia fantasia
Per disegnare un posto dove non piove
Su questa strofa tu sei ancora mia
È l’angolo di mondo dove non ti cola il rimmel
So che il tuo cuore finge
Il tuo nuovo ragazzo ti rende ancora più triste
Lo so che mi ami ancora, non hai mai smesso un secondo
‘Sta storia pesa troppo, finiremo su un guard rail

Il Tre riesce ad aprire davanti ai nostri occhi un’immagine chiara di una relazione ormai allo sbando. Il trucco sugli occhi, quello dell’ultima litigata che dividerà per sempre quei due amanti. Con la sua scrittura cruda e diretta, Il Tre riesce a esprimere con una semplicità disarmante il peso di una relazione che svanisce. Non c’è spazio per fronzoli, solo verità. Ogni parola è un colpo al cuore, ogni verso una ferita che scava nel profondo.

“Cani Randagi” è una dichiarazione di fragilità. Un momento di introspezione che mette a nudo le emozioni più vulnerabili. Quelle che teniamo lì sotto al tappeto, attenti a non farle uscire quando qualcuno – malauguratamente – ci urta il cuore. Il brano scivola tra le pieghe della nostalgia, di quel dolore che ci rimane dentro quando una parte di noi se ne va.

Uh
Mi sento come Peter Parker, sto togliendo la maschera
Queste bugie nuotano dentro la mia anima
Vedo la nostra storia riflessa in una pozzanghera
Che stupido, non potevamo farcela
Vorrei chiedere al mio soffitto le urla che ha sentito
Le lacrime sul viso, le notti che non ho dormito
Non ci siamo cercati ma ci siamo pensati
Ammettilo, è così, non ci prendiamo in giro

La produzione, curata da GRND, è un abbraccio sonoro che avvolge la voce di Guido in una dimensione intima, quasi magica. Un mix perfetto tra rap e pop che ci accompagna in un viaggio tra le pieghe della sua anima, dove il beat incalzante sembra quasi sfidare un testo malinconico, quasi nostalgico. Il cuore pulsante del brano è senza dubbio la sua voce, un timbro vocale profondo e caldo che racconta quella vulnerabilità che lo rende unico. Ogni parola ha un peso, ogni silenzio è carico di significato.

Non ci sentiamo da settimane
Senza di te io respiro ancora
Mio padre compra ancora il giornale
E mi chiede perché alla fine ho lasciato stare
C’è rimasto un po’ male ma forse avevamo esaurito le forze
E in amore si perde, ma non fa niente
No, non fa niente

“Cani Randagi” non è solo una canzone sulla fine di una relazione. È il racconto di un’anima che cerca di ricostruirsi, che affronta la solitudine con il coraggio di chi sa che, nonostante tutto, la vita va avanti. È il suono della consapevolezza, del risveglio dopo il buio, della lotta contro la malinconia che sembra non volerci lasciare mai. Il Tre, con la sua capacità unica di raccontare la fragilità, tocca le corde più intime di una generazione che si rispecchia nelle sue parole. Ed è facile quindi ritrovarsi a fare un tuffo nel passato, a quei momenti in cui tutto crollava rapidamente e tu dovevi correre per cercare di afferrare il possibile, prima che si rompesse in mille pezzi.

Con questo singolo, Il Tre si conferma ancora. Un brano che arriva, che spezza in due, ma da anche quel tocco di novità e di speranza di una vita che continua, nonostante. “Cani Randagi” è l’espressione di un’artista che ha imparato a guardarsi dentro, ad affrontare le sue emozioni con forza, senza paura di mostrarsi vulnerabile. Un brano che non può lasciarci indifferenti e che fa riflettere su quanto, anche nei momenti di dolore, ci sia sempre una possibilità di rinascita.

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