“Un giovane che parla ai giovani”: questa è forse la definizione più azzeccata per Settembre, nome d’arte di Andrea Settembre, che con il brano “Vertebre” ha conquistato prima il prestigioso Premio della Critica per la sezione Nuove Proposte e poi la vittoria della categoria “Nuove Proposte” della 75ª edizione del Festival di Sanremo. In un’edizione piena di talento, il cantautore napoletano si è distinto per la sua sincerità e per la capacità di raccontare la fragilità. Una vittoria che non solo celebra il talento, ma conferma anche la capacità di questo giovane artista di parlare direttamente al cuore della sua generazione.
“Vertebre” è una ballata intensa e sincera che racconta la fine di un amore, dilaniati dalla sofferenza e da quel ricordo che sembra essere troppo difficile da tenere dentro. Il brano si apre con delicati arpeggi di chitarra e un arrangiamento minimalista che fa spazio a una melodia avvolgente, perfettamente in sintonia con l’introspezione del testo.
La voce calda e vibrante di Andrea trasmette emozioni genuine. Racconta le insicurezze e le sfide quotidiane che definiscono la condizione di una generazione in cerca di autenticità e forza interiore. “Vertebre” diventa così un inno alla resilienza, un invito a trasformare le fragilità in una forza che sostiene e ispira. Una canzone che, con la sua semplicità e profondità, riesce a parlare direttamente al cuore degli ascoltatori.
Musicalmente, “Vertebre” si caratterizza per un arrangiamento sobrio, dove la fusione tra elementi acustici e leggere sfumature elettroniche crea un’atmosfera intima e avvolgente. Questa scelta stilistica permette di focalizzarsi sul messaggio del brano, evidenziando la potenza comunicativa della canzone senza cadere in eccessi strumentali.
In definitiva, “Vertebre” è molto più di una semplice ballata: è un inno alla capacità di trasformare le proprie fragilità in punti di forza, un invito a riconoscere e accettare le proprie emozioni per crescere e andare avanti.